Quando è la giornata mondiale dell’omeopatia?

In tutto il mondo si celebra l’omeopatia il 10 aprile, in onore del suo papà. Il 10 aprile del 1755, infatti, nasceva in Sassonia Samuel Hahnemann, il medico fondatore di questa popolare medicina alternativa.

Cosa significa similia similibus curantur?

I simili curano i simili, è una delle intuizioni del medico Samuel Hahnemann alla base dell’omeopatia.  A fondamento di questo approccio naturale c’è, infatti, il principio secondo il quale le malattie vengono guarite con i loro simili. In altre parole i medicamenti omeopatici producono i sintomi caratteristici della malattia da contrastare.  Assumendo sostanze simili alla malattia si attiva il sistema immunitario e l’organismo impara a difendersi a scopo preventivo e/o curativo.

E’ vero che i Fiori di Bach sono alcolici?

Effettivamente sono preparati utilizzando una soluzione a base di alcol come conservante per preservare i fiori e mantenere l’efficacia del rimedio. La maggior parte dei rimedi floreali di Bach utilizza una soluzione a base di brandy come conservante, che può contenere dal 27% al 40% di alcol per volume.

Tuttavia, ci sono anche alternative senza alcol disponibili per coloro che preferiscono evitare il consumo di alcol. I Fiori i Bach senza alcool sono preferiti per le donne in dolce attesa o che stanno allattando. I rimedi naturali alcool free sono apprezzati anche per i nostri amici animali.

Posso raccogliere direttamente le piante per i Fiori di Bach?

Sì, è possibile, ovviamente se si conoscono bene i tipi di fiori e piante per non commettere errori. Una volta raccolti possono essere trattati secondo due diversi procedimenti: la solarizzazione o la bollitura.

Seguendo il metodo della solarizzazione dobbiamo lasciar riposare i fiori sotto al sole per diverse ore. I fiori vanno accomodati in una ciotola di vetro con acqua pura, evitando di toccarli con le mani. Il tempo di riposo varia anche in base al tipo di fiore, ma si parla di almeno tre o quattro ore. Al termine dell’ammollo possiamo versare l’acqua in una bottiglia pulita di colore scuro per non far filtrare la luce. Da ultimo va aggiunto il brandy (o un altro tipo di alcool) solitamente nella stessa quantità dell’acqua.

Il metodo della bollitura prevede, invece, di far cadere fiori e piante in un pentolino, sempre senza contatti con le mani. Lascia cadere i fiori in abbondante acqua e fai bollire per circa mezz’ora, evitando di coprire con un coperchio. Una volta raffreddata dobbiamo filtrare con un colino a maglie molto strette e diluire col brandy, come nel caso precedente.

I farmaci omeopatici sono vegani?

Dipende dai casi. La base è fornita dalla natura, ma alle volte proviene dal regno animale. Pensiamo, ad esempio, alle api che ci donano tanti prodotti utili, il più celebre è la pappa reale, ma non è certamente il solo. Nel mondo dell’omeopatia possiamo trovare diversi ingredienti che provengono da diversi animali. Comunque le persone vegane possono contare su numerose soluzioni alternative, a cominciare dai farmaci omeopatici riconosciuti come vegani. Sulla confezione è ben visibile il marchio vegano e anche leggendo l’etichetta è possibile verificare che non ci sono ingredienti di origine animale.

I farmaci omeopatici sono detraibili?

I farmaci omeopatici sono equiparati alla medicina tradizionale, quindi seguono le stesse regole. Ciò significa che possono essere portati in detrazione nella dichiarazione dei redditi 730 o Redditi Persone Fisiche. Le visite e i farmaci omeopatici si possono sommare agli altri, compresi i fitoterapici e le preparazioni galeniche. La percentuale è sempre del 19% e la franchigia di 129,11 euro.

E’ vero che esistono farmaci omeopatici per gli animali?

Numerosi sono i rimedi omeopatici per gli animali e in questo caso è arduo affermare che non servono a nulla e che  si tratta solo di un effetto placebo!